Piccoli piaceri, tanta energia e sentimento scandivano a FARGO North Dakota, “North of Normal”.

La si può riconoscere dal nome FARGO dal film del 1996, Fargo, o per la serie TV con i forti accenti del Midwest, paesaggi solitari e bianchi e la famosa cippatrice. Fargo è sull’angolo più orientale delle Grandi Pianure del North Dakota, confinante con la sua gemella Moorhead nel Minnesota.

Stravagante, colorata e piena di sorprese. Gli abitanti di Fargo condividono un atteggiamento del darsi da fare ed un’energia collaborativa unica. Si appellano ai propri antenati, i coloni scandinavi, che dipendevano gli uni dagli altri per erigere fattorie, raccogliere il grano e ripararsi dalle piene fluviali. Questa grande capacità  nell’etica del lavoro, nel dinamismo e dell’altruismo verso la propria comunità ha creato una nuova generazione di artigiani, imprenditori, artisti che pensano in grande e spesso realizzano cose grandi. L’Industriosità nasce forse dai lunghi e rigidi inverni e forgiano anche un senso dello humor. Iniziamo dal Visitors Center della cittadina, che è alquanto originale e tipico poiché è ubicato in un silo per cereali. L’edificio rende omaggio alle radici agricole della regione. L’ufficio del turismo distribuisce ogni utile informazione con tanto di mappe, oltre ad offrire un negozio di souvenir e migliaia di ricordi della fortunata pellicola hollywoodiana dei fratelli Coen.

Fargo palpita d’arte: dagli edifici alle scatole elettriche, tutto è ricoperto di opere di artisti locali. In ogni isolato troviamo graffiti murali per un itinerario che può iniziare dall’iconico #FargoMarioWall, al murale con il pavone che spicca con colori accesi sulla Roberts Street, alle cartoline del centro cittadino in murali che illustrano quest’angolo della città, e numerosi altri ancora sui tanti palazzi storici e nelle vie. Uno dei murali più fotografati solo le ali appena fuori dalla Silver Lining Creamery; divertenti, invitano ad interagire gente e cani di tutte le taglie, per una foto! Un altro graffito è l’opera di Steve Knutson, che visitatori e locali amano ammirare sulla fiancata di una carrozza ferroviaria.

I “bisonti dipinti” – Painted bison – costellano diverse aree cittadine e sono frutto di un progetto artistico chiamato “HerdAbout The Prairie: A Virtual Art Stampede.”  Ce ne sono oltre une ventina facilmente rintracciabili grazie ad una cartina disponibile al  Visitors Center.

Sempre in tema di bisonti il Fargodome è lo stadio del football della squadra North Dakota State Bison, conosciuta con il soprannome di “Mandria tuonante” The ThunderingHerd, che ha collezionato vittorie  nelle passate stagioni e coltivato tifosi che sprizzano coi colori giallo e verde tutto l’anno. La gente di Fargo ne fa quasi una religione, tanto che il bisonte è anche la mascotte della più grande università dalla zona, la NDSU, oltre ad una delle delizie culinarie maggiormente richieste. Andate da Crave che prepara uno dei migliori BisonBurger con tanto di cipolle fritte e uovo all’occhio di bue. Oppure da Urban 42 per assaggiare un ottimo polpettone di bisonte, qualcosa di diverso dall’hamburger. E da  Lucky’s 13 per le eccellenti polpette di bisonte. E per gustare dell’ottima birra fate un salto alla Fargo Brewing Company  proprio vicino al downtown. Mentre il  Wild Terra Cider and Brewing è la prima ed unica sidreria di Fargo con un’offerta variegata che cambia ogni giorno e produce il proprio sidro con mele di piccoli coltivatori, oltre ai frutti di bosco ed il banana Stargazer. La sidreria è una splendida stalla per cavalli di almeno cent’anni.

Seguendo le tracce scandinave si inizia dall’esatta replica della chiesa Stave a Vik in Norvegia. La si trova a  Moorhead fuori dall’ Hjemkomst Center. Poi si prosegue per visitare la Sons of NorwayKringen Lodge No. 25: è una delle più grandi organizzazioni fraterne del patrimonio nordico e l’edificio, una vecchia concessionaria  Buick con tappeto e pareti rosse, è decorato con arte folclorica norvegese, Vichinghi di legno intagliati e una tradizionale Troll Lounge norvegese rosemaling, che contiene un murale di 30 metri e 22 troll intagliati a mano. The Sons of Norway ha il compito di preservare le tradizioni e la cultura norvegese e lo fanno molto bene, tanto da servire un pasto tipicamente norvegese ogni giorno della settimana a pranzo. Si può gustare una zuppa casalinga o la specialità del giorno, o una  lefse fatta in casa, assolutamente da provare. Questo pane morbido tradizionale della cucina norvegese, a forma piatta con patate,  latte e  farina, viene  cucinato sopra una piastra. Una crepe dolce che si può gustare anche nel famoso locale  Freddy’s che ne tramanda la tradizione dal 1946!

Un altro bel locale è BernBaum’s con una bella collezione di mobili moderni degli anni ‘50 di chiaro gusto scandinavo; un luogo che riflette le origini dei suoi proprietari servendo potato latkes, knishes con senape e panna fresca, blintzes di formaggio con salsa di mirtilli rossi, zuppa di pollo con pane azzimo e punta di petto con formaggio spalmato e rabarbaro in salamoia. 

Non si può mancare di curiosare al Plains Art Museum, un luogo ove si ritrova la comunità in uno splendido magazzino di fine secolo scorso, un tempo sede di macchinari agricoli e che oggi ospita almeno 4000 opere nella sua collezione permanente. Combina una stamperia, una zona per gli spettacoli, un giardino per l’impollinazione e spazi per workshop. Il museo ha accesso gratuito.

Il Dakota Fine Art invece, di proprietà di nove importanti artisti regionali e locali, espone nel suo spazio pezzi che riflettono i paesaggi e la cultura delle Grandi Praterie. Anche Unglued riunisce oltre 300 artigiani regionali e locali, per lo più donne, che sotto una coltre di aironi di origami che pendono dal soffitto, propone manufatti curiosi ed unici:dal puzzle del famoso Fargo Theatre, a ceramiche, pizzi e macramè ed articoli di pellame. Il commercio solidale è la parola d’ordine di Others, negozio che opera con grandi intenti, proponendo una collezione curata, di eccezionale qualità, di design e di aziende trasparenti, donando il 100% del profitto a cause locali o globali.  Comprando qui si ha il potere di cambiare il mondo! Le proprietarie sono ovviamente donne, che sotto la guida di Laura Morris – una farmacista e nativa di Fargo – propongono in un ambiente con decoro minimalista, articoli d’ogni genere, che possono avere grandi significati. Cucchiai e ciotole di legno aiutano a sostenere programmi d’impiego per vittime di traffico sessuale; orecchini ad anello ricavati da ottone riciclato aiutano gli artigiani gioiellieri nel far crescere la propria attività; ogni set di occhiali da sole consente un esame oculistico ed un paio di occhiali per chi ne ha bisogno.

Per l’outdoor oltre alla miriade di parchi, ci si può avventurare sul Red River che definisce il confine tra North Dakota e Minnesota, scorrendo lento per quasi 900 km fino al Manitoba in Canada. Potete noleggiare un kayak o una bici ed esplorare la Red River Valley, uno dei paesaggi più piatti sulla terra! A soli dieci minuti di guida dalla città, a sud o a ovest, vi troverete immersi in campi piatti. Qui godetevi un tramonto spettacolare con colori che dipingono il cielo in ogni orizzonte. A fine state trovate un campo di girasoli per panorami ancor più spettacolari.

Alloggiate all’Hotel Donaldson con le sue 17 camere decorate da diversi artisti del North Dakota, happy hour con calici di vino e formaggio, un bar sul tetto dell’albergo e le paste fresche a colazione. In alternativa all’Element by Westin moderno e minimalista, verde ad ogni angolo, piscina e camere con cucina. A chi ama la pedalata, bici gratuite per raggiungere il Blarney Stone Pub.

Denver, Colorado  è la porta d’accesso ufficiale all’immensa regione del Great American West.